Il
Monte Fenera
Il Monte Fenera costituisce l’unico massiccio carbonatico presente
sul versante meridionale delle Alpi centro-occidentali. Ad ovest del lago
Maggiore la copertura sedimentaria delle Alpi meridionali è infatti
ridotta a pochi lembi di limitata estensione e di scarsa rappresentatività
seriale. Nello stesso territorio costituisce quindi l’unica area
in cui la presenza di rocce carbonatiche ha consentito lo sviluppo di
fenomeni carsici di dimensioni ragguardevoli, sviluppatosi durante il
sollevamento della catena alpina e la formazione delle valli in età
terziaria, analogamente a quanto documentato in altri sistemi carsici
alpini.
La presenza di un sistema carsico con grotte ha permesso la frequentazione
di animali e dell’uomo dal Paleolitico. Dal Neolitico la presenza
umana è stata quasi costante; ed anche quando la presenza umana
sul monte ha perso le sue peculiarità, il monte e le sue grotte
hanno sempre continuato a costituire una presenza mitologica per le popolazioni
locali.
L’ubicazione del monte in prossimità del margine padano,
la peculiare rilevanza geomorfologica e botanica e la presenza di ambienti
diversificati hanno favorito la presenza di una ricca avifauna, tra cui
spicca la cicogna nera, che si integrano con una fauna comunque ricca
e differenziata.
Il progetto D’Acque e di Pietra
Nel 2004 è stato dedicato a questo unicum delle alpi centro-occidentali
un progetto articolato in una mostra, cinque giorni di conferenze, due
escursioni naturalistiche e due escursioni speleologiche. I testi delle
conferenze e le guide alle escursioni sono raccolte nel volume D’Acqua
e di Pietra. Il Monte Fenera e le sue collezioni museali.
Le attività proposte nell’ambito del progetto sono illustrate
nel sito www.montefenera.org, realizzato nell’ambito del progetto,
che è costantemente aggiornato con le novità e le informazioni
dettagliate sui singoli eventi.
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La
festa delle grotte del Monte Fenera
La tradizione voleva che verso la fine dell'estate speleologi, archeologi,
naturalisti e più in generale ‘amici’ del monte Fenera,
si ritrovassero nell’area delle grotte, sotto il rifugio GASB, per
festeggiare la manifestazione più spettacolare di questa montagna
‘unica’.
Dopo alcuni anni in cui la festa non venne più organizzata, nell’ambito
del progetto D’Acqua e di Pietra, la sezione di Varallo del CAI,
Il Gruppo Archeo-Spelologico di Borgosesia, il Gruppo Speleologico Biellese
e il Parco Naturale del Monte Fenera, ripropongono la festa delle grotte,
riunendo in un unico evento l’aspetto tradizionale della festa alla
fruizione naturalistica del monte.
L’escursione
naturalistica
L’itinerario parte dalla frazione Fenera Annunziata (415 m), sede
del Parco Naturale del Monte Fenera. Alle spalle della frazione si segue
il sentiero a segnavia 770 che dapprima risale a fianco di un prato e
poi s’inerpica nella parte dolomitica del monte, descrivendo una
serie di tornanti che perimetrano il margine superiore dell'ampio fronte
della cava per calce (Cava Antoniotti superiore) sino a raggiungere i
ruderi della antica cappella di S. Quirico (577 m). Da qui prosegue sino
all’antica cava di pietra da coti (675 m) e si raggiunge la spalla
meridionale del monte (780 m). Poi, con minor pendenza, seguendo il sentiero
a segnavia 771, si raggiunge la sommità del monte (899 m), da cui
di può avere una splendida visone del fondovalle del Sesia e delle
montagne valsesiane. La discesa avviene lungo il sentiero a segnavia 769,
passando per gli ingressi della Grotta delle Arenare (780 m) e del Buco
della Bondaccia (690 m) e giungendo all’area delle grotte (685 m).
L’itinerario si completa circolarmente con la discesa alla frazione
Fenera S. Giulio (414 m), da dove si può rientrare, su sentiero
pianeggiante, sino al punto di partenza.
L’escursione
speleologica.
Il percorso prende il via dalla frazione Colma (664 m), dove al termine
della strada carrozzabile parte il sentiero a segnavia 772 che passando
per l’Alpe Fenera (770 m) raggiunge la conca tra due cime del monte.
Brevemente si raggiunge la cima S.Bernardo sommità del monte (899
m), da cui di può avere una splendida visone del fondovalle del
Sesia e delle montagne valsesiane. La discesa avviene lungo il sentiero
a segnavia 769, passando per gli ingressi della Grotta delle Arenare (780
m) e del Buco della Bondaccia (690 m) e giungendo all’area delle
grotte (685 m).
L’itinerario si completa tornando sino al punto di partenza sul
medesimo sentiero oppure scendendo alla Frazione S. Giulio (414 m) e quindi
all’abitato di Bettole (345 m) per poi raggiungere il punto di partenza
con mezzi motorizzati.
L’escursione
archeo-speleologica.
L’itinerario parte dalla frazione Bettole di Borgosesia (345 m)
in prossimità del ponte su torrente Strona, da qui su strada asfaltata
si giunge all’abitato di Fenera S. Giulio (414 m) attraversano il
basamento porfirico del monte. Da qui seguendo il sentiero a segnavia
764 prima, 769 poi, si inizia a salire verso l’area di ritrovo con
pendenza inizialmente modesta e quindi decisamente più marcata.
Prima di imboccare l’ultimo tratto di sentiero che porta all’area
delle grotte con breve deviazione si giunge alla grotta Ciutarun (625
m). Terminata la visita alla grotta, in cinque minuti, si raggiunge il
punto di ritrovo (685 m).
L’escursione si completa tornando sino al punto di partenza sul
medesimo sentiero.
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